
Chi sono?
Ciao, piacere di conoscerti! Sono Nikolina Jukic Peladic e spero di esserti utile nel tuo compito di assistenza a qualcuno che ha bisogno di te.
Sono nata 53 anni fa a Spalato (Croazia), una città bellissima, aperta e stimolante. Figlia di un professore universitario – un grande intellettuale e appassionato della vita – e di una giurista, fin da giovanissima ho seguito l’esempio di mio padre, viaggiando per il mondo per imparare le lingue e conoscere culture diverse.
A 18 anni ho deciso di studiare all’estero, scegliendo Ancona, una città che con il tempo è diventata la mia seconda casa. In Italia ho completato il mio percorso accademico, ho conseguito un dottorato di ricerca, ho messo radici e sono diventata mamma di Matteo e Marco.
Sono una persona dinamica, curiosa e appassionata. Amo studiare, imparare e migliorare. In passato ho collaborato a progetti culturali e scientifici. Ho scritto libri, insegnato, tradotto e cercato sempre di costruire ponti tra persone, culture e competenze.
Dopo un primo percorso professionale nella ricerca nel settore della pesca marittima, nel 2011 ho accettato una nuova, grande sfida: il passaggio al settore sanitario, dove oggi mi occupo di ricerca e studio nell’ambito della nutrizione e della gestione dei pazienti anziani. Nel corso del tempo ho avuto la possibilità di approfondire temi che mi stanno particolarmente a cuore: la qualità della vita degli anziani e di chi si prende cura di loro. Da circa quattro anni mi occupo anche io dei miei parenti anziani.
Cosa voglio fare per te?
Voglio offrire a te familiare, badante, amico di una persona anziana – che per giorni, mesi o anni metti da parte la tua salute fisica e mentale per amore di chi assisti, probabilmente senza una specifica formazione, guida o supporto – uno spazio dove trovare risposte pratiche, conforto, suggerimenti e anche un po’ di sollievo emotivo.
Perché ho deciso di iniziare questo blog?
Ad essere sincera, a volte me lo chiedo anch’io: perché ho deciso di iniziare un blog che tratta argomenti impegnativi, piuttosto che occuparmi di qualcosa di più leggero? Ma ora ti spiego i miei “perché”!
Un accenno di questa idea lo ebbi per la prima volta quattro anni fa, quando, inaspettatamente, mi sono ritrovata ad assistere il mio amato padre, immobilizzato a letto e completamente dipendente dall’aiuto degli altri.
In quelle condizioni, mio padre aveva tantissimo bisogno di aiuto, ma anche una grande fortuna: quella di poter contare su una vera squadra di persone pronte a supportarlo. C’erano mia madre, mio fratello, io e il personale sanitario qualificato che potevamo permetterci di pagare.
Ricordo ancora il turbine di emozioni che ho provato durante la sua malattia: un’immensa gioia nel poterlo aiutare, mescolata alla paura, all’imbarazzo nei momenti in cui temevo di ferire la sua dignità, al senso di inadeguatezza, al bisogno di sostegno pratico e psicologico, e alla tristezza.
Da ciascuna di queste emozioni nasceva anche un mio bisogno di essere supportata. Dove trovare aiuti concreti, come organizzare il trasporto in ospedale, come lavare una persona allettata… e come non lasciarsi sopraffare dalla malinconia mentre si convive con la malattia? Queste erano solo alcune delle domande a cui cercavo risposta.
Nel caos di emozioni, difficoltà pratiche, dubbi e paure, una cosa mi ha sempre sostenuta: l’aiuto ricevuto dagli altri. Informazioni, consigli, aiuto pratico, parole gentili… piccoli gesti che hanno fatto una grande differenza.
Proprio grazie all’aiuto ricevuto, ho capito anche che aiutare è ciò che mi fa sentire realizzata. Di fatto, nel giro di poco tempo sono diventata io il punto di riferimento per gli amici “principianti”. Eh sì, perché la mia non è una condizione isolata: direi anzi che la maggior parte delle mie amiche e conoscenti coetanei sta vivendo la stessa situazione.
Negli ultimi due anni ho vissuto nuovamente l’esperienza del caregiving: una seconda, una terza e, mentre scrivo, una quarta volta. Gli appunti per questo blog li ho presi infatti proprio sul quaderno dove annotavo indirizzi utili e terapie, per mia madre, che stavo assistendo qualche mese fa. Quelle informazioni erano un’eredità preziosa delle esperienze precedenti. Ed è stato proprio quando, stanca di svolgere nuovamente quei compiti, feci una battuta cinica a un’amica e le dissi: “Ma io sono fortunata, ho già tutte le informazioni!”, che realizzai una verità profonda dentro quella frase: quello che possedevo era davvero un tesoro.
Ma la spinta ad iniziare questo blog deriva anche da altro.
Oltre alle mie esperienze personali come caregiver informale (termine che, ahimè, detesto, come tutti gli inglesismi, ma che ormai è di uso comune per indicare chi si prende cura di qualcuno), da anni mi occupo di ricerca nel campo della geriatria.
Quotidianamente, quindi, vedo e ascolto le confessioni sulle infinite difficoltà che affrontano gli accompagnatori dei pazienti seguiti dal nostro centro di Nutrizione Enterale Domiciliare. Con i nostri progetti di ricerca cerchiamo di affrontare le problematiche più rilevanti e di dare un contributo concreto alla risoluzione delle difficoltà dei pazienti e dei loro caregiver (vedi in allegato il mio CV per l’elenco completo delle pubblicazioni). E l’esperienza del caregiving si è rivelata una fonte di ispirazione molto importante!
La ricerca scientifica alla quale partecipo attivamente – proponendo anche lo studio degli aspetti che ho affrontato nella pratica –, l’essere aggiornata regolarmente sulle più recenti evidenze scientifiche, i contatti diretti con i migliori specialisti e l’accesso alle informazioni utili alla gestione dei pazienti anziani… insomma, la mia professionalità e le mie conoscenze, sono una ricchezza personale che ho deciso di condividere con chi si prende cura degli altri.Date le mie competenze, e poiché le mie conoscenze riguardano soprattutto la nutrizione, questo sarà l’argomento principale trattato nel blog.
Cosa troverai in questo blog?
Cosa invece non troverai?
Il mio augurio è che tu possa trovare qui una piccola bussola, una voce amica, o semplicemente un punto di partenza per orientarti meglio e non sentirti sola/o in questo viaggio.
Se hai una domanda, una storia da condividere o un suggerimento, scrivimi: mi farà piacere ascoltarti.
Spero di esserti d’aiuto e di motivarti a resistere e a dare il meglio, sia a chi assisti che a te stesso.
Con affetto, Nikolina Jukic Peladic