La gestione delle cadute nell’anziano
Le cadute rappresentano una complicanza legata all’età molto frequente, con conseguenze che possono variare dalla riduzione o perdita totale dell’autonomia fino alla morte.
Frequenza delle cadute a domicilio
Diversi studi hanno valutato la prevalenza e la frequenza delle cadute nella popolazione over 65. Uno studio recente ha mostrato che negli Stati Uniti oltre il 25% degli individui con più di 65 anni subisce almeno una caduta ogni anno e che il 37% di questi episodi provoca lesioni(Chen et al., 2025). Lo stesso studio, che ha analizzato l’incidenza delle cadute tra il 1990 e il 2021, evidenzia un aumento globale di cadute, con l’Europa Occidentale come area a maggior incidenza di cadute con conseguenti lesioni (10.134.329 casi).
Una meta-analisi (1) del 2023, basata su 31 studi per un totale di 70.868 anziani, riporta che circa il 30% delle persone over 65 residenti a domicilio cade almeno una volta all’anno, con una maggiore frequenza nelle donne rispetto agli uomini (43–44% vs 21–23%) (Li et al., 2023). Secondo i dati della sorveglianza “Passi d’Argento” dell’Istituto Superiore di Sanità, circa il 20% degli over 65 in Italia ha riportato almeno una caduta nel periodo 2023-2024, con il 53,9% degli episodi avvenuti a domicilio. La consapevolezza dei rischi legati alle cadute domestiche è risultata bassa, pari solo al 28,7% (ISS, 2023-2024).
Conseguenze delle cadute: lesioni e qualità della vita
Negli Stati Uniti, il 37% delle cadute negli anziani provoca lesioni più o meno gravi. In termini di anni di qualità della vita, il carico attribuibile alle cadute supera quello delle malattie respiratorie croniche e di diversi tipi di cancro nelle fasce di età avanzata (Chen et al., 2025).
Le linee guida italiane sulla prevenzione delle cadute indicano che il 20% degli episodi richiede un intervento medico e che il 5-10% delle lesioni consiste in fratture dell’anca. Secondo la stessa fonte, rimanere a terra per tempi prolungati aumenta il rischio di disidratazione, ulcere da decubito, rabdomiolisi, ipotermia e polmonite.
Le cadute hanno anche conseguenze psicologiche: aumentano la paura sia dell’anziano sia del caregiver, influenzando negativamente la mobilità e l’autonomia nelle attività quotidiane (Liu et al., 2021).
Gli infortuni non intenzionali rappresentano la quinta causa di morte negli anziani, con le cadute responsabili di circa due terzi dei decessi (Rao, 2005). Chen et al. (2025) riportano che, tra il 1990 e il 2021, i decessi legati alle cadute sono aumentati del 174,08%, raggiungendo 555.539 casi nel 2021.
Linee guida per la gestione delle cadute
Numerose linee guida, nazionali e internazionali, sono state sviluppate per prevenire e gestire le cadute:
- PNLG – Prevenzione delle cadute da incidente domestico negli anziani: Linea guida italiana specifica per il contesto domiciliare (Ministero della Salute, 2023).
- World Falls Guidelines (Montero-Odasso et al., 2022).
- American Journal of Nursing: indicazioni pratiche per i caregiver su gestione, adattamento ambientale ed educazione (Powell-Cope et al., 2018).
Tutte le linee guida iniziano identificando i fattori di rischio e distinguendo quelli prevenibili, per poi indicare i comportamenti da adottare da parte del caregiver (o del paziante stesso quando in grado) in caso di caduta.
Prevenzione: Individuazione dei fattori di rischio
Individuare i fattori di rischio è fondamentale per ridurre quelli modificabili e gestire al meglio quelli non modificabili. Secondo il database GBD, a livello globale i principali fattori di rischio per mortalità e lesioni correlati alle cadute negli anziani includono consumo di alcol, bassa densità minerale ossea, infortuni sul lavoro e fumo.
a. Tra i fattori legati al soggetto anziano vi sono:
- Età avanzata;
- Sesso femminile;
- Paura di cadere;
- Storia di cadute precedenti; chi è già caduto ha un rischio più alto di ricaduta
- Disturbi della vista;
- Depressione, demenza, altre malattie croniche e comorbidità;
- Disturbi dell’equilibrio e della deambulazione;
- Polifarmacia;
- Malnutrizione e sarcopenia: una meta-analisi su oltre 10.000 anziani ha mostrato che la sarcopenia è associata a un aumento significativo del rischio di cadute in popolazioni di anziani che risiedono a domicilio, soprattutto tra gli uomini (Zhang et al., 2020; Li et al., 2023).
b. Altri fattori di rischio sono fattori ambientali, una parte dei quali modificabile, che includono: tappeti e mobili disposti in modo pericoloso, barriere architettoniche, inadeguato uso di ausili, calzature non antiscivolo, scarsa illuminazione etc. (Li et al., 2023).
c. Paura del caregiver
Anche il timore del caregiver che l’assisitio possa cadere può limitare la mobilità dell’anziano, incrementando ulteriormente la sua paura di cadere, riducendo la sua autonoma e attività fisica e contribuendo allo sviluppo o peggioramento della sarcopenia (Ang et al., 2019; Wilkinson et al., 2018).
Per valutare i rischi il caregiver deve quindi conoscere le valutazioni cliniche, avere le informazioni riguardo alle cadute precedenti e valutare i rischi ambientali, nonché promuovere la mobilità e l’esercizio fisico regolare dell’anziano.
Per l’autovalutazione del rischio di caduta è disponibile il Fall Risk Questionnaire [FRQ], tradotto e validato in italiano (Caldara et al., 2019).
Figura 1: L’autovalutazione del rischio di caduta: validazione italiana del Fall Risk Questionnaire [FRQ], Caldara et al. Rivista L’Infermiere N° 1 – 2019

E se la caduta accade: gestione della caduta
Il caregiver deve essere formato sulle tecniche di primo soccorso e sul modo corretto di affrontare la caduta. La formazione aiuta a mantenere la calma, rassicurare l’anziano e favorire la collaborazione nella valutazione delle cause e delle conseguenze della caduta.

Prima di intervenire per sollevare la persona caduta, il caregiver deve valutare:
- Stato di coscienza e respirazione;
- Eventuali traumi cranici, fratture o sanguinamenti.
Se presenti lesioni gravi, non bisogna tentare di alzare l’anziano, ma chiamare immediatamente i soccorsi.
Se non vi sono problemi gravi e solo se l’intervento non mette a rischio la salute e incolumità del caregiver, questo può aiutare la persona a rialzarsi, guidandola verso una sedia stabile o un mobile sicuro, aiutandola a mettersi in ginocchio e poi in piedi utilizzando il supporto del mobile. Se l’anziano è sdraiato, deve essere portato su un fianco, poi su mani e ginocchia prima di alzarsi (Li et al., 2023).
Se la persona non collabora, il caregiver dovrà sostenere un peso maggiore (“peso morto”) e sarà necessario chiedere aiuto ad altre persone. In attesa dell’arrivo dell’aiuto, il soggetto va coperto e assistito.
Dopo il rialzo, l’anziano va rassicurato, l’episodio registrato e il medico di base informato per eventuali accertamenti o modifiche terapeutiche.
Per la registrazione delle cadute a domicilio è disponibile una scheda validata in italiano sul seguente link:
Foto copertina: Pexels – Enginakyurt
Note
1 Una meta-analisi è uno studio statistico che analizza i risultati di più studi sullo stesso argomento per ottenere una stima complessiva più precisa del risultato analizzato e superare il problema di campioni (numero dei partecipanti allo studio) ridotti e risultati discordanti, analizzando i motivi di tali discordanze.
Disclaimer
Le informazioni contenute in questo articolo hanno esclusivamente scopo informativo e divulgativo, con l’obiettivo di supportare caregiver informali nella comprensione e gestione delle cadute negli anziani. Il contenuto è stato preparato basandosi sulle migliori evidenze scientifiche disponibili. Tuttavia, non sostituisce in alcun modo la valutazione, la diagnosi o il trattamento da parte di un professionista sanitario qualificato. Per qualsiasi problema di salute, sospetta caduta o necessità di intervento, si raccomanda di consultare sempre il proprio medico o un operatore sanitario autorizzato.
Riferimenti bibliografici e sitografia:
- Chen, Q. F., Ni, C., Jiang, Y., Chen, L., Liao, H., Gao, J., … Song, W. (2025). Global burden of disease and its risk factors for adults aged 70 and older across 204 countries and territories: A comprehensive analysis of the Global Burden of Disease Study 2021. BMC Geriatrics, 25(1), 462. https://doi.org/10.1186/s12877-025-06095-1
- Li, Y., Hou, L., Zhao, H., Xie, R., Yi, Y., & Ding, X. (2023). Risk factors for falls among community-dwelling older adults: A systematic review and meta-analysis. Frontiers in Medicine, 9, 1019094. https://doi.org/10.3389/fmed.2022.1019094
- https://www.epicentro.iss.it/passi-argento/dati/cadute-12-mesi
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- Rubenstein, L. Z. (2006). Falls in older people: Epidemiology, risk factors and strategies for prevention. Age and Ageing, 35(Suppl. 2), ii37–ii41. https://doi.org/10.1093/ageing/afl084
- Chen, Y., Dai, F., Huang, S., et al. (2025). Global, regional, and national burden of falls among older adults: Findings from the Global Burden of Disease Study 2021 and projections to 2040. npj Aging, 11, 85. https://doi.org/10.1038/s41514-025-00275-4
- Liu, M., Hou, T., Li, Y., et al. (2021). Fear of falling is as important as multiple previous falls in terms of limiting daily activities: A longitudinal study. BMC Geriatrics, 21, 350. https://doi.org/10.1186/s12877-021-02305-8
- PNLG – Prevenzione delle cadute da incidente domestico negli anziani: La linea guida italiana del Piano Nazionale Linee Guida (PNLG) tratta specificamente la prevenzione delle cadute negli anziani a domicilio. (n.d.). Ministero della Salute. https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_975_allegato.pdf
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- Rao, S. S. (2005). Prevention of falls in older patients. American Family Physician, 72(1), 81–88.
- Ang, S. G. M., O’Brien, A. P., & Wilson, A. (2020). Carers’ concern for older people falling at home: An integrative review. Singapore Medical Journal, 61(5), 272–280. https://doi.org/10.11622/smedj.2019142
- Ang, S. G. M., O’Brien, A. P., & Wilson, A. (2019). Understanding carers’ fall concern and their management of fall risk among older people at home. BMC Geriatrics, 19, 144.
- Wilkinson, A., Meikle, N., Law, P., Yong, H. J., Butler, P., Kim, J., … Hale, L. (2018). How older adults and their informal carers prevent falls: An integrative review of the literature. International Journal of Nursing Studies, 82, 13–19. https://doi.org/10.1016/j.ijnurstu.2018.03.002
- Caldara, C., Dell’Aquila, R., Pacchiani, S., Maestrini, S., Pellegrini, R., Casati, M., & Cesa, S. (2019). L’autovalutazione del rischio di caduta: validazione italiana del Fall Risk Questionnaire [FRQ]. Rivista L’Infermiere, N°1.
- Verso una validazione transfrontaliera di una scheda di rilevazione delle cadute a domicilio. (n.d.). Italian Journal of Nursing. https://italianjournalofnursing.it/verso-una-validazione-transfrontaliera-di-una-scheda-di-rilevazione-delle-cadute-a-domicilio/
