Questo argomento è stato trattato da un vastissimo numero di studi e sono disponibili numerosissime pubblicazioni accademiche sul tema. Come già evidenziato nel post dedicato alla definizione del caregiver, un unico termine definisce in realtà un elevatissimo numero di realtà differenti caratterizzate da bisogni altrettanto differenti.
Generalmente si può distinguere tra:
- Bisogni legati alla gestione dell’assistito/a
- Bisogni personali del caregiver
Nel primo gruppo rientrano i corsi di formazione e tutte le informazioni riguardanti l’assistenza che permettono al caregiver di svolgere i propri compiti con meno stress fisico e psicologico, garantento nel contempo all’assistito una maggiore sicurezza ed efficacia dell’assistenza.
Il secondo gruppo riguarda i bisogni ed esigenze personali del caregiver. Il soddisfacimento di tali bisogni mira a garantire il benessere fisico e psicologico del caregiver, dal quale, in ultima istanza, beneficia anche l’assistito (Akçoban & Eskimez, 2023; Zaalberg et al., 2023).
Un esempio lampante dell’importanza che ha il soddisfacimento dei bisogni personale del caregiver è il recente decesso dell’attore Gene Hackman: in seguito alla morte improvvisa della moglie, suo unico caregiver, Hackman è deceduto dopo sette giorni senza alimentarsi né assumere farmaci.
Come già detto, gli studi sui caregiver informali e sui loro bisogni e difficoltà sono numerosi. Un’indagine condotta dall’Istituto Superiore di Sanità su oltre 2000 persone, prevalentemente di sesso femminile, ha rivelato che oltre il 40% delle caregiver ha sviluppato malattie croniche, tra cui prevalgono quelle psichiatriche. Le conseguenze del caregiving possono manifestarsi anche a livello fisico, ma il bisogno primario dei caregiver riguarda il supporto psicologico (Faronbi, Faronbi, Ayamolowo & Olaogun, 2019).
Uno studio del 2023 su 311 caregiver di pazienti anziani con la demenza ha rilevato che oltre il 40% dei partecipanti presentava un burden (carico) da moderato a severo (Akçoban & Eskimez, 2023). Nello stesso studio, sono stati identificati cinque predittori con effetto diretto significativo sul carico dei caregiver:
- stato di fragilità del paziente
- durata dell’assistenza
- numero di comorbidità che ha il paziente
- genere del caregiver (le donne risultavano più vulnerabili)
- relazione affettiva con il paziente (una relazione più stretta incide negativamente sul burden) (Vrettos et al., 2023)
Altri studi hanno analizzato in particolare le conseguenze psicologiche dell’assistenza ai pazienti con demenza, evidenziando elevati livelli di depressione (oltre il 30% dei caregiver) e ansia (oltre il 40%) (Schulz & Sherwood, 2008; Collins & Kishita, 2020; Sallim, Sayampanathan, Cuttilan, & Ho, 2015).
Come possono essere supportati i caregiver?
Uno studio italiano condotto tra il 2019 e il 2020 su 387 caregiver ha analizzato il ruolo del supporto sociale nel benessere dei caregiver di persone anziane. Lo studio ha sottolineato l’importanza del supporto sociale trovando che i caregiver si sentivano supportati soprattutto dalle loro famiglie, mentre una parte significativa si sentiva poco o per niente supportata dagli amici (35,3% “mai”) e dai servizi sanitari e sociali (26,4% “mai”) (Bongelli et al., 2024).
Il senso di isolamento sociale è particolarmente avvertito tra i caregiver esterni alla famiglia, come le badanti, che spesso non fanno parte della collettività in cui operano, sono lontane dalle loro famiglie e non parlano, o parlano poco, la lingua.
Un aspetto importante per il benessere psicofisico dei caregiver informali, soprattutto delle badanti, riguarda la formazione specifica per il caregiving. La formazione avrebbe infatti molteplici effetti benefici: garantirebbe loro un’assistenza meno impegnativa fisicamente e psicologicamente, potrebbe rafforzare i loro diritti contrattuali e, nel contempo, darebbe la garanzia anche alle famiglie che i loro cari riceveranno un supporto qualificato. Questi aspetti richiedono, tuttavia, il riconoscimento istituzionale e legislativo della figura del caregiver e del suo titolo di studio.
Per quanto rigurada i caregiver famigliari in età lavorativa, i bisogni principali sono legati agli interventi normativi o, forse ancora di più alle forme di welfare aziendale, che possano prevedere ulteriori agevolazioni per i caregiver familiari come, in primis, permessi retribuiti e possibilità di lavoro da remoto. Questi ultimi interessano soprattutto le donne che, a causa del caregiving, troppo spesso rinunciano alle loro carriere o addirittura smettono di lavorare.
Opportunità di mercato e servizi
I bisogni dei caregiver vanno osservati unitamente a quelli delle persone che assistono in quanto sono soprattutto loro a occuparsene del soddisfacimento dei bisogni di questi ultimi. Trattandosi di un elevatissimo numero di bisogni di diversa natura, l’anziano a domicilio e il suo caregiver rappresentano un importante opportunità di mercato per numerosi settori che con i loro prodotti e servizi possono alleggerire i compiti di caregiving e migliorare la qualità della vita di entrambe le figure (silve e longevity economy). Tra i bisogni più rilevanti vi sono:
- Informazione (amministrativa, finanziaria, legale, medico-sanitaria)
- Assicurazioni
- Formazione (caregiving, sicurezza, cucina, lingua, informatica, ecc.)
- Edilizia (eliminazione delle barriere architettoniche)
- Settore immobiliare
- Svago e tempo libero (palestre, viaggi, corsi)
- Supporto psicologico (counseling, coaching)
- Domotica e dispositivi per assistenza, cura e sicurezza
- Farmaceutico, assistenza e compagnia
- Salute
Foto: Pexels – noellegracephotos
Bibliografia
- Akçoban, S., & Eskimez, Z. (2023). Homecare patients’ quality of life and the burden of family caregivers: A descriptive cross-sectional study. Home Health Care Serv Q, 42(3), 216–229. https://doi.org/10.1080/01621424.2023.2177224
- Bongelli, R., Busilacchi, G., Pacifico, A., Fabiani, M., Guarascio, C., Sofritti, F., Lamura, G., & Santini, S. (2024). Caregiving burden, social support, and psychological well-being among family caregivers of older Italians: A cross-sectional study. Front Public Health, 12, 1474967. https://doi.org/10.3389/fpubh.2024.1474967
- Collins, R. N., & Kishita, N. (2020). Prevalence of depression and burden among informal caregivers of people with dementia: A meta-analysis. Ageing and Society, 40(11), 2355–2392. https://doi.org/10.1017/S0144686X19000527
- Faronbi, J. O., Faronbi, G. O., Ayamolowo, S. J., & Olaogun, A. A. (2019). Caring for the seniors with chronic illness: The lived experience of caregivers of older adults. Arch Gerontol Geriatr, 82, 8–14. https://doi.org/10.1016/j.archger.2019.01.013
- L’assistenza ai propri cari pesa sui caregiver, 4 su 10 sviluppano una malattia cronica che prima non avevano – ISS
- Schulz, R., & Sherwood, P. R. (2008). Physical and mental health effects of family caregiving. Am J Nurs, 108(9 Suppl), 23–27. https://doi.org/10.1097/01.NAJ.0000336406.45248.4c
- Sallim, A. B., Sayampanathan, A. A., Cuttilan, A., & Ho, R. (2015). Prevalence of mental health disorders among caregivers of patients with Alzheimer disease. J Am Med Dir Assoc, 16(12), 1034–1041. https://doi.org/10.1016/j.jamda.2015.09.007
- Vrettos, I., Anagnostopoulos, F., Voukelatou, P., Panayiotou, S., Kyvetos, A., Nikas, A., et al. (2023). Factors associated with health-related quality of life of informal caregivers of older patients and the mediating role of subjective caregivers’ burden. Psychogeriatrics, 23, 286–297. https://doi.org/10.1111/psyg.12930
- Zaalberg, T., Barten, D. G., van Heugten, C. M., Klijnsma, P., Knarren, L., Hiemstra, Y., Kurvers, R. A. J., Lekx, A. W., Mooijaart, S. P., & Janssen-Heijnen, M. (2023). Prevalence and risk factors of burden among caregivers of older emergency department patients. Sci Rep, 13(1), 7250. https://doi.org/10.1038/s41598-023-31750-1
