Sulla bilancia, nessun risultato.
Un numero che non cambia può creare frustrazione, ma non sempre è un segnale negativo. Il peso non è l’unica variabile: il corpo si trasforma anche quando la bilancia tace.

Anziché demoralizzarsi, può essere utile fermarsi e chiedersi come ci sentiamo davvero — più leggeri e più energici, o più gonfi e stanchi — e domandarci anche: non è che ci stiamo pesando troppo spesso?
Da cosa può dipendere?
A volte stiamo mantenendo massa muscolare mentre perdiamo grasso. Altre volte è la ritenzione a mascherare i progressi. E talvolta l’ambiente o la stagione influenzano equilibrio, liquidi e abitudini.
La “relatività” del peso sulla bilancia
Considerare solamente la componente misurabile del peso, con le sue variazioni e il BMI, non è sufficiente ad un’analisi accurata dello stato nutrizionale e di salute di un soggetto.
Il BMI (body mass index) o IMC (indice di massa corporea) è il rapporto tra peso corporeo e altezza al quadrato; utile strumento di screening, cioè di prima valutazione.
Viene comunemente usato per diagnosticare e stratificare il rischio e classe di sovrappeso/obesità.

| BMI | CATEGORIA |
| <18.5 Kg/m2 | SOTTOPESO |
| < 22 Kg/m2 | SOTTOPESO per anziani (> 65 anni) |
| 18.5 – 24.9 Kg/m2 | NORMOPESO |
| 25-29.9 Kg/m2 | SOVRAPPESO |
| 30- 34.9 Kg/m2 | OBESITA’ 1 grado |
| 35 – 39.9 Kg/m2 | OBESITA’ 2 grado |
| > 40 Kg/m2 | OBESITA’ severa |
Ma la sensibilità del BMI ha dei forti limiti perché non riflette la composizione corporea dell’individuo.
Panoramica sulla composizione corporea
La composizione corporea viene considerata una misura più accurata dello stato nutrizionale rispetto al solo peso o all’Indice di Massa Corporea (IMC/BMI).
Il peso corporeo viene ripartito in più componenti suddivisi in 5 livelli: massa grassa (FM, Fat Mass) e massa magra (FFM, Fat Free Mass) come modello di base, al di sotto dei quali si può andare nel dettaglio di ulteriori suddivisioni (acqua corporea totale, massa ossea, tessuto muscolare, ecc…).

La composizione corporea varia con età, sesso, livello di attività fisica e stato nutrizionale: ad esempio, con l’invecchiamento la massa muscolare tende a ridursi, mentre la massa grassa può aumentare o ridistribuirsi.

Foto: Pexels, Lucas Guimaraes
Per la valutazione della composizione corporea esistono metodiche diverse, ognuna con dei pregi e dei limiti. L’obiettivo finale è ottenere una stima della massa magra e della massa grassa del soggetto, quanto più vicina e rappresentativa della realtà.
Alcuni esempi:
- Studio antropometria: include misure semplici come peso, circonferenza vita, rapporto vita/altezza (WHtR) e le pliche cutanee. Hanno il vantaggio di avere un basso costo e facilità di applicazione, ma altrettanti limiti tra cui ridotta precisione e esser operatore dipendente. Attualmente la circonferenza vita viene considerata un marker importante del grasso viscerale (addominale).
- Metodiche più sofisticate prevedono l’utilizzo di strumenti specifici quali bioimpedenziometro, ad oggi uno dei più utilizzati o, anche se meno comune, la DEXA.
Quando preoccuparsi? (Ed evitare di perdere tempo)
Quando, senza accorgercene, smettiamo di rispettare le porzioni previste dal nostro piano alimentare.
O quando ci muoviamo di meno — per pigrizia, per impegni, o perché abbiamo sospeso l’attività fisica abituale. Anche un eccesso di sale nella dieta può trattenere liquidi e “falsare” la bilancia. Piccoli scostamenti che, nel tempo, fanno la differenza.
In definitiva…
Il peso, da solo, non racconta tutta la storia del nostro percorso, ma rimane comunque un utile punto di riferimento. Osservarne l’andamento aiuta a capire se la direzione è quella giusta, purché lo si interpreti nel contesto di altri segnali: energia, benessere, equilibrio.
Meglio evitare di pesarsi ogni giorno — le variazioni quotidiane possono confondere. Una volta a settimana, nelle stesse condizioni, è più che sufficiente per monitorare i progressi in modo realistico.
Ricorda: la bilancia misura un numero, ma solo tu puoi misurare come ti senti davvero!
Foto copertina: Pexels, Anntarazevich
Bibliografia: Linee Guida per una Sana Alimentazione Dossier scientifico – edizione 2018 – Crea.
