Uomo in lettura, non ti arrabbiare: questo è un post “rosa”!
Gli studi e le indagini dimostrano infatti che, in tutto il mondo, il caregiver è prevalentemente donna e, quando si parla di cura dei parenti anziani, molto spesso questa donna ha tra i 50 e i 60 anni, ed è in menopausa.
La menopausa, dal punto di vista biologico, è quel periodo della vita femminile in cui avviene una transizione – la transizione menopausale – che, seppur graduale, comporta importanti cambiamenti ormonali. Questi a loro volta si traducono in un aumento dei rischi per la salute psicofisica.
Peso corporeo, aspetto fisico, salute e nutrizione
Soprattutto nella fase finale della transizione menopausale (postmenopausa), il tessuto adiposo tende ad aumentare, il metabolismo basale rallenta e molte donne – caregiver e non – lamentano un incremento del peso, pur mantenendo una dieta simile a quella degli anni precedenti. Spesso si assiste inoltre a un accumulo di grasso nella zona più odiata da tutte le donne del mondo: la pancia.
Il tutto è frequentemente accompagnato da una perdita di massa muscolare che, per essere contrastata, richiede un costante esercizio fisico. Questi cambiamenti, inevitabilmente, influenzano anche l’umore.
Chi non ha mai provato frustrazione quando, dovendo uscire, i vecchi abiti non entrano più o lo specchio rimanda un’immagine che non ci soddisfa? Tutto questo avviene proprio in una fase della vita in cui gli ormoni già da soli ci ricordano che – tic tac – qualcosa nel nostro essere donna sta cambiando.
Temi come accettarsi e piacersi meritano sicuramente un approfondimento dedicato, non solo riferito all’aspetto fisico. È però innegabile che la perdita dell’immagine corporea alla quale eravamo abituate possa destabilizzare l’umore, almeno temporaneamente. Come intervenire? Con una nutrizione adeguata.
Ecco spiegato il primo legame tra nutrizione e menopausa.
Il secondo – e forse più importante – collegamento riguarda l’aumento dei rischi per la salute di diversi organi, come rappresentato nella figura seguente. Nella maggior parte dei casi questi rischi possono essere prevenuti o gestiti attraverso una corretta nutrizione e il controllo del peso.

Fonte: Ferrando et al, 2025
I cambiamenti ormonali tipici della menopausa rendono, ad esempio, le donne sopra i 55 anni più a rischio di sviluppare malattie cardiovascolari rispetto agli uomini. Come riportato da Nappe e colleghi, a partire da questa età le malattie cardiovascolari rappresentano il 41% della mortalità per tutte le cause nelle donne, contro il 38,5% negli uomini. Nella fascia di età precedente (fino ai 54 anni) la situazione era invece opposta: 18,5% nelle donne rispetto al 22% negli uomini (Nappi et al, 2022).
E sappiamo bene quanto la nutrizione sia fondamentale nella prevenzione del rischio cardiovascolare.
Un recentissimo articolo di Ferrando e colleghi evidenzia inoltre come, nel periodo post-menopausale, si verifichino importanti modifiche nel microbiota femminile, con conseguenze sul rischio di infezioni urinarie e altre patologie, e come una nutrizione adeguata e supplementazione con prebiotici e probiotici, potrebbero avere un ruolo positivo nel miglioramento della flora batterica e, conseguentemente, sulla salute (Ferrando et al, 2025).
Un ginocchio che scricchiola non trae alcun beneficio dal peso in eccesso… e così via. Per non dire che l’obesità è stata riconosciuta di recente come una vera patologia!
Ma è davvero tutta colpa della menopausa?
Il mio approccio personale alla menopausa è piuttosto tradizionale, e l’ho scelto perché lo sento adatto a me. Anni fa, quando ero lontana da questa fase, la mia amica Francesca mi riportò il consiglio della madre:
“La menopausa è una fase naturale della vita, e poi passa.”
Mi è sembrato un pensiero semplice ma potente. Decisi allora che sarei intervenuta con terapie ormonali solo in presenza di sintomi molto severi o rischi per la salute, e soprattutto in caso di depressione (tenete presente che fino a poco tempo fa la terapia ormonale era quasi “demonizzata”).
Ora che sono in menopausa, non nego i miei “up and down”. Ma quando arrivano i “down”, indosso le scarpe da ginnastica e corro: nella natura o in palestra, che ho scoperto essere la mia personale medicina.
Ma proprio stamattina, quasi appena aperti gli occhi – alle 5 del mattino (a proposito dell’importanza del sonno in menopausa 😞) – mi sono imbattuta in un articolo che condivido pienamente, perché esprime precisamente quello che penso e spiega perché la menopausa oggi sembra più difficile da affrontare rispetto al passato.
Dubito che un tempo le donne non soffrissero. Anzi, il loro ruolo era ancora di più legato alla maternità e alla riproduzione.
Ma questo articolo conferma ciò che penso da sempre: la menopausa non è l’unica responsabile del nostro malessere in questa età. Gli alti e bassi hanno spesso molte cause.
Nel suo articolo “The Hidden Weight of Modern Womanhood: Why Menopause Feels Harder Than Ever” di Jancee Dunn, tratto dal libro Dare I Say It: Everything I Wish I’d Known About Menopause, l’autrice afferma che gli ormoni sono sempre gli stessi, ma tutto il resto intorno è cambiato. Oggi una donna in menopausa deve lavorare, essere performante, mantenere una vita sociale attiva, evolversi, seguire i figli (che non giocano mica più in strada ma vanno monitorati online!), diventare insegnante, autista…
Gli impegni della donna di oggi – e questo lo aggiungo io – favoriscono stress cronico, che a sua volta influisce sugli ormoni, sul peso e sul benessere generale.
E il tempo per sé? Spesso sacrificato. Quante volte le mie colleghe ed io pranziamo al volo con gli avanzi della famiglia anziché pensare alla nostra nutrizione salutare ed equilibrata!
A tutto questo si aggiungono separazioni, pressioni sociali, nuove relazioni, aspettative estetiche, difficoltà economiche… e in molti casi anche il ruolo di caregiving.
Wow!
Come possiamo biasimarci se a volte molliamo tutto e diamo la colpa alla menopausa?
Invece no. La ruota va fermata!
Con piccoli passi puoi rimetterti al centro. Se non ne sei convinta della tua centralità, rileggi il post e conta quante persone dipendono da te e dal tuo benessere. Sei una vera dirigente aziendale!
Fai quindi come fanno tutte le aziende serie quando vogliono migliorare; prepara un elenco oggettivo delle difficoltà e degli ostacoli che percepisci nel raggiungere i tuoi obiettivi e, se ritieni che uno di questi obiettivi sia perdere qualche chilo o iniziare a mangiare meglio, prova con questo semplice test (Dieting Readiness Test): ti aiuterà a capire quanto davvero desideri cambiare. Essere onesti con se stessi è il primo passo!
https://www.centrodiriabilitazionenutrizionale.it/drt.php
Foto immagine: Pexels – Polina Tankilevitch
Riferimenti bibliografici:
Brownell, K. D. (1990). Dieting Readiness Test. In: K. D. Brownell (Ed.), Assessment of eating behavior. New York, NY: Guilford Press.
Ferrando ML, Busonero F, Crobu F, Sanna S. Aging in women – The microbiome perspective. Ageing Res Rev. 2025 Nov 19;113:102950. doi: 10.1016/j.arr.2025.102950. Epub ahead of print. PMID: 41271113.
Garner DM, Olmsted MP, Bohr Y, Garfinkel PE. The eating attitudes test: Psychometric features and clinical correlates. Psychol Med. 1982;12(4):871–878. doi:10.1017/S0033291700049163
Nappi RE, Chedraui P, Lambrinoudaki I, Simoncini T. Menopause: a cardiometabolic transition. Lancet Diabetes Endocrinol. 2022 Jun;10(6):442-456. doi: 10.1016/S2213-8587(22)00076-6.
Walder, L. (2025, December 1). The hidden weight of modern womanhood: Why menopause feels harder than ever. https://www.elephantjournal.com/2025/12/the-hidden-weight-of-modern-womanhood-why-menopause-feels-harder-than-ever-lynne-walder/
